«Per produrre auto o veicoli commerciali servono gli ordini. Come in tutti i settori, è la domanda a creare il mercato e non il contrario». Inizia così la nota-risposta di Stellantis alle dichiarazioni rilasciate dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, oggi 25 ottobre.
Parlando dalla Puglia, in occasione dell’assemblea generale di Confindustria Brindisi, Orsini ha rivolto diverse osservazioni alla casa automobilistica. Tra queste, ha dichiarato: «Non deve essere finanziato l’acquisto delle auto, ma deve essere finanziato chi crede nell’industria, nell’industrializzare il Paese, soprattutto chi fa gli stabilimenti e fa produzione, fa crescita e assume persone», ha aggiunto.
«Che poi quello che mi dispiace è vedere che invece di fare investimenti nel Paese vengono fatti investimenti in altri Paesi, magari scrivendo letterina ai nostri di delocalizzare. Questo non ce lo possiamo più permettere perché noi abbiamo aiutato aziende a stare nel Paese», ha detto Orsini.
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Stellantis: «Investiti oltre 2 miliardi l’anno in Italia»
Non si è fatta attendere la risposta di Stellantis. «Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate oggi dal Presidente di Confindustria Emanuele Orsini, come dichiarato dal nostro amministratore delegato Carlos Tavares durante la sua audizione in Parlamento, Stellantis ribadisce l’importanza di garantire il giusto contesto di competitività, per accompagnare le aziende coinvolte nella transizione verso l’elettrificazione. Il vero problema della transizione all’elettrico, infatti, è l’accessibilità economica».
« Stellantis ha elaborato il suo piano strategico a lungo termine, che prevede un investimento complessivo di circa 50 miliardi di euro nel corso del decennio», si legge nella nota. «Negli ultimi anni l’azienda ha investito in Italia più di 2 miliardi di euro all’anno».
«Per Stellantis, l’Italia è l’unico Paese al mondo con due piattaforme di produzione (Stla Medium a Melfi e Stla Large a Cassino). Ma non solo. A Torino ha sede l’unico Battery Technology Centre al mondo per i test sulle batterie e il capoluogo piemontese è anche sede del primo Circular Economy Hub. Insomma, stiamo investendo in Italia per restare. Tutto il resto sono opinioni, rispettabilissime ma non necessariamente vere». (riproduzione riservata)
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